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Questa sì che è vita. - Pagina 2
Imitare Dio nella procreazionePer questo se è vero che Dio si unisce all’uomo e alla donna quando decidono di procreare, è altrettanto vero che l’uomo e la donna quando decidono di procreare devono rivestirsi delle stesse qualità del Creatore. Quali sono queste qualità? Ne abbiamo già parlato in altre occasione e ci permettiamo di ricordarle ancora una volta. Sono cinque: l'unità, la consapevolezza, la libertà, la gratuità, la provvidenza. L'unitàLa prima condizione per procreare responsabilmente è l’unità della coppia, cioè che l’uomo e la donna siano diventati veramente - come dice la Parola di Dio - una sola vita. Il figlio, infatti, appena è uscito dell'utero materno ha bisogno di un secondo utero che è fatto non più di elementi fisici, ma del clima umano che papà e mamma gli costruiscono intorno volendosi bene: un clima di serenità di armonia, che dà al figlio sicurezza ed equilibrio. Non c'è nulla di più distruttivo per il figlio di due genitori che non vanno d'accordo. Il loro disaccordo diventa una lacerazione che apre nella sua vita ferite che è difficile rimarginare. E, al contrario, non c'è nulla di più bello e costruttivo nella vita del figlio che un papà e mamma che hanno amore e delicatezza l'uno per l'altro e che riversano questo loro affetto nella vita del figlio. La consapevolezzaDio sa quello che fa. Prima di creare un essere nella realtà, lo genera nella sua conoscenza e nel suo amore. Analogamente: l’uomo e la donna prima di concepire il figlio con l'atto fisico devono concepirlo col pensiero e col cuore. Il figlio deve essere il frutto di un desiderio che cresce nel loro cuore, come deve essere anche il frutto della consapevolezza che permette di capire cosa sia una creatura umana e cosa si aspetta da chi l’ha generata. Essere responsabili significa accoglierlo con tutta la sua vita e con tutte le sue esigenze. Il figlio non ha bisogno solo di pappe e pannolini. Ha bisogno soprattutto di presenza umana, di amore, di valori, di senso di vita. E' fisicità, psichicità, spiritualità, socialità, trascendenza: porta in sé la dignità di "immagine di Dio" e partecipa della Sua assolutezza. E' riduttivo limitarsi agli aspetti anatomo-fisiologici, ai meccanismi biologici della riproduzione e alle nozioni dello sviluppo fisico del neonato. La persona umana è molto di più delle sue esigenze fisiche. E i genitori devono possedere una conoscenza almeno implicita e intuitiva di questa ricchezza che attende di essere sviluppata. La libertàDio non è obbligato in alcun modo a creare. L'unico motivo che lo spinge a porre nell'esistenza altri esseri è l'amore, cioè il desiderio che altri partecipino della sua vita. Non può desiderare nulla perché ha già la pienezza della vita. Per questo Dio è l'unico essere che non ha mai un secondo fine in quello che fa. Fa tutto e solo per amore, senza aspettarsi nulla se non il bene della persona che ama. |
La gratuitàE' la qualità che in qualche modo riassume tutte le altre, perché‚ più di ogni altra rispetta il figlio e le sue vere esigenze. La procreazione deve essere un gesto caratterizzato dal massimo altruismo. Non si procrea il figlio per bisogno di vita, ma per ricchezza di vita. Come Dio, il quale non ci ha creati per ricavare qualcosa da noi, ma unicamente perché voleva che esistessimo e partecipassimo alla sua felicità. La provvidenzaDio crea. Ma poi non abbandona la sua creatura. La segue lungo tutto l'arco della sua vita con la sua presenza provvidente. Anche i genitori devono essere provvidenza per il figlio. Dopo la prima fase della procreazione che si conclude con la nascita, inizia la seconda grande fase che si prolunga nel tempo finché il figlio diventerà adulto e oltre ancora. I genitori non finiranno mai di seguire con trepido amore i loro figli nella vita. Quando - ad imitazione di Dio - la coppia è una, consapevole, libera gratuita, provvidente, allora può essere certa di procreare responsabilmente. Possiede le qualità che sono richieste per produrre la creatura più perfetta dell'universo: la persona umana, cioè l'essere intelligente e libero, che porta in sé lo splendore del volto di Dio. E tanto l’uomo quanto la donna e con loro il figlio possono dire con gioia: “Questa sì che è vita”. |
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