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Editoriale Settembre - Dicembre 2011

. Posted in Rivista Costruire in Due

Non è proprio un caso che questo numero esca a Natale.


L’argomento che sotto diverse sfaccettature rimbalza tra le pagine è quello
della nascita.
Il miracolo della nascita.
Il miracolo della vita.
Il miracolo del figlio.

E se poi si tratta non di ‘un’ figlio, ma di ‘nostro’ figlio, la gioia esplode incontenibile.
Ma senza clamore. Perché le gioie più profonde e vere non si accordano col chiasso.

Ecco, Costruire in Due ha voluto fare da cassa di risonanza a questa gioia che così spesso trasuda dalle pareti del Punto, quando le nostre coppie danno agli amici l’annuncio trepidante ed emozionato dell’attesa di una nuova vita.
Oppure quando arrivano, pieni di orgoglio, a far conoscere il loro piccolo … a far vedere quanto è cresciuta la loro creatura … Perché si dice così, comunemente: ma padre Muraro (‘Questa sì che è vita’, p. 4) ci ricorda la collaborazione di Dio con la coppia. È Lui che crea, non dimentichiamolo.

Siamo in controtendenza: i dati statistici, tratti dal recente studio “Il cambiamento demografico” (p. 8), parlano chiaro. Le culle italiane sono vuote.


Il bambino è un impiccio (a parte il business dei prodotti per l’infanzia).
La gravidanza un fastidio (a parte i pancioni famosi sfacciatamente esibiti).


No, non vogliamo fare la retorica di un secolo fa, quando le famiglie numerose erano portate ad esempio perché i maschietti erano futuri soldati e le femminucce future fattrici di soldati, ed entrambi forza lavoro che, magari emigrando e mandando a casa moneta buona, avrebbe dato ricchezza alla patria.

Ma vogliamo dire forte e chiaro: noi crediamo che il figlio sia un bene.

Un bene per la società, e chi crede nella famiglia deve difenderlo e sostenerlo, in un contesto che penalizza anche dal punto di vista economico chi ha figli (Luigi Lombardi, ‘Il ruolo dell’Associazionismo familiare’, p. 12).

Un bene per la coppia e per la famiglia, nonni compresi (Annabella Balbiano, ‘Maternità, paternità, nonnità’, p.14).

In un coro di genitori abbiamo scelto alcune testimonianze (‘Storie di genitori, storie di figli’, p. 16) ed è stato difficile
contenere, tagliare (ahi ahi, lo spazio tiranno), escludere…

Perché abbiamo davvero avuto l’imbarazzo della scelta.


Noi pensiamo che il Padre celeste, se ha mandato tra noi il Figlio, un bambino nato da donna e in tutto simile ai nostri bambini, sia dalla nostra parte.


Buon Natale, amici lettori!
La Redazione

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La rivista

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