Mercoledì, 10 Settembre 2014 11:50

Editoriale Maggio Agosto 2014

Scritto da Redazione
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Punto Familia è ormai traghettato a tutti gli effetti nel secondo  cinquantennio di vita.
Padre Muraro richiama alla memoria (L’anima del Punto Familia, p. 4) il pensiero che sta all’origine del Punto e che continua a costituirne la ragion d’essere. Ed è quanto mai opportuno ritornare alle sorgenti ideali dell’azione, per diverse buone ragioni: per recuperare il motivo ispiratore di ogni iniziativa e non scadere nel banale efficientismo; per rilanciare tra le giovani generazioni, sia di operatori che di fruitori, il senso profondo del nostro esistere; infine, per rinnovare tra gli amici meno giovani l’entusiasmo di un tempo per la cura intelligente della famiglia e di tutto ciò che ci sta dentro.

Intanto nel pensatoio del Punto le attività fervono: in autunno sarà lanciata una nuova iniziativa, cioè tre incontri di taglio educativo (vedi a p. 9). Siccome siamo sempre un po’ originali (ma non certo per vezzo), il primo incontro sarà rivolto sia a i genitori che ai nonni, spesso deputati a svolgere un ruolo vicario rispetto ai genitori impegnati in orari lavorativi che coprono quasi l’intera giornata.

Al terzo incontro, focalizzato sull’adolescenza, saranno invitati sia i genitori che i figli, per un confronto aperto sugli argomenti più caldi.

Un’équipe di psicologhe e psicoterapeute propone (Attraversare il dolore di un aborto: la sofferenza e la speranza, p. 10) un approccio insolito al problema, che di solito è affrontato in chiave medica oppure ideologica, come se solo di questo si trattasse.

Una gravidanza interrotta è sempre e comunque una sofferenza che spesso si trascina negli anni e anche per tutta la vita della madre (e talvolta del padre), sofferenza a cui occorre dare voce, come ad ogni dolore, e che va accolta con rispetto ed empatia.

Infine questo numero estivo accoglie una testimonianza particolare: una delle nostre coppie (Vivere dei prodotti della terra, p. 12) racconta la propria esperienza di coltivatori diretti e allevatori di capre. Chapeau, come dicono i francesi: il coraggio richiesto è fuori dal comune.

Buona estate!
Per la Redazione
Mariella Piccione

Letto 141455 volte Ultima modifica il Mercoledì, 10 Settembre 2014 12:33

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