Lunedì, 12 Maggio 2014 00:34

Editoriale Gennaio Aprile 2014

Mai nostalgico, ma sempre valorizzatore del passato e attento alle istanze del presente, Punto Familia ha rilanciato la gloriosa “conferenza cittadina”.

Gloriosa (la spiegazione è per i giovani) perché c’è stato un tempo in cui a cadenza annuale vasti saloni della città venivano riempiti da un pubblico vario interessato al dibattito su temi caldi, affrontati da esperti famosi per iniziativa di Punto Familia, sempre sul crinale appassionante tra pubblico e privato. La gente accorreva, la stampa rimandava l’eco ad un pubblico ancora più ampio.

Pubblicato in Gennaio Aprile 2014
Mercoledì, 10 Settembre 2014 11:50

Editoriale Maggio Agosto 2014

Punto Familia è ormai traghettato a tutti gli effetti nel secondo  cinquantennio di vita.
Padre Muraro richiama alla memoria (L’anima del Punto Familia, p. 4) il pensiero che sta all’origine del Punto e che continua a costituirne la ragion d’essere. Ed è quanto mai opportuno ritornare alle sorgenti ideali dell’azione, per diverse buone ragioni: per recuperare il motivo ispiratore di ogni iniziativa e non scadere nel banale efficientismo; per rilanciare tra le giovani generazioni, sia di operatori che di fruitori, il senso profondo del nostro esistere; infine, per rinnovare tra gli amici meno giovani l’entusiasmo di un tempo per la cura intelligente della famiglia e di tutto ciò che ci sta dentro.

Intanto nel pensatoio del Punto le attività fervono: in autunno sarà lanciata una nuova iniziativa, cioè tre incontri di taglio educativo (vedi a p. 9). Siccome siamo sempre un po’ originali (ma non certo per vezzo), il primo incontro sarà rivolto sia a i genitori che ai nonni, spesso deputati a svolgere un ruolo vicario rispetto ai genitori impegnati in orari lavorativi che coprono quasi l’intera giornata.

Al terzo incontro, focalizzato sull’adolescenza, saranno invitati sia i genitori che i figli, per un confronto aperto sugli argomenti più caldi.

Un’équipe di psicologhe e psicoterapeute propone (Attraversare il dolore di un aborto: la sofferenza e la speranza, p. 10) un approccio insolito al problema, che di solito è affrontato in chiave medica oppure ideologica, come se solo di questo si trattasse.

Una gravidanza interrotta è sempre e comunque una sofferenza che spesso si trascina negli anni e anche per tutta la vita della madre (e talvolta del padre), sofferenza a cui occorre dare voce, come ad ogni dolore, e che va accolta con rispetto ed empatia.

Infine questo numero estivo accoglie una testimonianza particolare: una delle nostre coppie (Vivere dei prodotti della terra, p. 12) racconta la propria esperienza di coltivatori diretti e allevatori di capre. Chapeau, come dicono i francesi: il coraggio richiesto è fuori dal comune.

Buona estate!
Per la Redazione
Mariella Piccione

Pubblicato in Maggio Agosto 2014